Saludecio

Il paesaggio che accoglie il borgo medievale di Saludecio è un piccolo e gradevole angolo di Romagna.
Questo paese dal profilo inconfondibile, si staglia sulla piana che scende dolcemente verso il mare, tra macchie di vegetazione e appezzamenti coltivati.
Un territorio che dovette sembrare gradevole fin dall’antichità considerando che i primi insediamenti umani risalgono a tempi assai remoti.

La leggenda vuole che il nome derivi dall’imperatore romano Traiano Decio, che in queste colline trovò rifugio e costruì una villa, di qui “salus Decii” o “saltus Decii”. Ma l’origine più accreditata fa risalire il Castrum Sancti Lauditii da San Laodicio, martire di Tracia e santo titolare della vecchia pieve.
Il volgare Sanlodeccio compare per la prima volta nel Decamerone di Boccaccio.

saludecioNel secondo decennio del XII° secolo il plebato risulta soggetto alla chiesa riminese. Passò in seguito sotto il comune di Rimini, mentre nel 1289 vide già il governo dei Malatesta.

Sul finire del ‘200 visse a Saludecio il Beato Amato Ronconi che, molto amato non solo dai saludecesi, contribuì a dare lustro a questa piccola comunità.
Il corpo di Ronconi è tutt’oggi conservato in una teca di cristallo nella Chiesa Parrocchiale di San Biagio.
Al beato si deve la fondazione dell’ospedale di Santa Maria di Monte Oracle.

Seguirono tre secoli di grandi scontri, che videro avvicendarsi a capo della città i Malatesta e i Montefeltro, prima di cedere il passo prima a Cesare Borgia, poi ai Della Rovere, legittimi eredi dei Montefeltro, di qui passarono per una breve parentesi anche i Veneziani.

Finché nel 1524,  Saludecio passò definitivamente in mano alla Chiesa fino al 1859.
In questo lungo lasso di tempo fu considerata, per importanza, capitale della Valconca, ricca di palazzi di pregio costruiti da potenti famiglie e piccole case per i ceti popolari capaci di trasmettere una sobria e raffinata eleganza.
Nel XVI° secolo diede i natali ad importanti umanisti e letterati del calibro di Francesco Modesti e Sebastiano Serico, i quali conferirono al luogo una vivacità culturale e politica di assoluto rilievo nell’intera vallata.

Come gran parte degli insediamenti posti sul crinale dei colli romagnoli, Saludecio, roccaforte malatestiana al centro di una corona di castelli difensivi, conserva la tipica forma a fuso.

saludecio2Porta Marina dalla quale si accede alla città, insieme al bastione poligonale, ai torrioni ed alle mura, restituisce in parte l’immagine che dovette attribuirle Sigismondo Pandolfo Malatesta quando nel XV° secolo eresse il sistema di fortificazioni.

Sul lato opposto, rivolta verso le colline interne, le prime vette appenniniche e le temute terre dei Montefeltro, si trova invece Porta Montanara, limite estremo del borgo medioevale, con doppio arco a sesto acuto, un tempo dotata di ponte levatoio.

Porta Montanara si affaccia su una splendida area verde: il Parco delle Rimembranze ed il Giardino dei Profumi che, nato negli anni’90 all’interno del progetto Salus Erbe, emana dai suoi terrazzamenti gli aromi pungenti e deliziosi delle piante aromatiche.

L’antica Torre Civica del XIV° secolo con lo stemma in pietra è ascrivibile al periodo comunale.
Mentre i bei palazzi nobiliari risalgono allo sviluppo rinascimentale.

Esempio luminoso di queste architetture è il quattrocentesco Palazzo Albini Della Rovere.

Per le stradine del centro e nei negozi limitrofi si respira una vocazione artigianale ed artistica di vecchia data, dove le vecchie botteghe trasmettono ancora alle nuove generazioni un bagaglio di esperienze tramandato nei secoli, tra argille, candele e le mura delle case decorate a murales, dove si narrano le invenzioni dell’800.

In pieno centro cittadino sorge il Santuario del Beato Ronconi, una delle più belle architetture settecentesche riminesi. Altro complesso religioso degno di attenzione sono la Chiesa ed il Convento di San Girolamo, costruiti tra il 1638 ed il 1640.

Tanti gli stimoli e le suggestioni che animano questo prezioso paese, dove storia e natura si respirano nell’aria.

Due importanti appuntamenti raccolgono ogni anno tra le sue ville, un pubblico numeroso ed entusiasta.
Ad aprile Salus Erbe espone su queste strade il complesso mondo dell’erboristeria, dei prodotti biologici, delle medicine alternative, dell’alimentazione naturale e della cultura dell’ambiente in generale; mentre il mese di agosto è dedicato all’800 Festival, il più importante evento della stagione estiva, con spettacoli e ambientazione di gusto ottocentesco.

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