Vetusti reperti archeologici che riaffiorano periodicamente dal terreno mostrano quanto remoti fossero i primi insediamenti umani sul territorio di Mondaino.
Tra l’età del Rame e quella del Bronzo Antico l’uomo occupava già stabilmente la Valle di Montespino, così come indicano i resti di capanne e materiali litici.
In seguito le vicende di questo borgo si legarono a quelle di Diana, dea della caccia, dei boschi, della luna e delle streghe. Ed a Diana fu ispirato il primo ed originario nome di epoca romana, che secondo gli storici sembrerebbe essere Vicus Dianensis, per la presenza di un tempio dedicato alla divinità.
Con l’avvento del cristianesimo tale denominazione dovette sembrare troppo paganeggiante e fu modificata in Mons Damarum, poi tramutata in Mondaino.
Con la donazione del castrum che il nobile riminese Pietro di Bennone concesse al monastero di San Gregorio in Conca e a San Pier Damiani, appare nel 1609 la prima traccia documentaria oggi conservata riguardante il villaggio di Mondaino, che restò in mano all’abate del monastero ed al vescovo di Rimini, fin quando il console Giovanni non giurerà fedeltà al comune di Rimini.
Poco più di cinquanta anni dopo, nel 1289, Mondaino si ribellerà per passare sotto il dominio dei Malatesta. Seguirono anni turbolenti, il castello divenne un importante baluardo difensivo all’interno dello scacchiere malatestiano, sul confine con le terre dei Montefeltro, nemici di sempre.
A tal proposito sotto la signoria di Sigismondo Pandolfo Malatesta la fortezza fu ampliata e fortificata con la costruzione di torrioni poligonali. Ma nemmeno questo scongiurò la dura sconfitta contro l’esercito pontificio al seguito del duca Federico da Montefeltro.
Da allora Mondaino resterà, eccetto due brevi parentesi (come garanzia di pagamento per i Medici, e con le invasione napoleoniche), nelle mani dello Stato Pontificio, finché nel 1860 le truppe piemontesi attraverseranno il Tavollo per annetterla al regno sabaudo.
Nonostante le alterne vicende storiche Mondaino restò sempre uno dei castelli più importanti della Val Conca.
Collocata su un’alta collina della media Valconca, antico pascolo di daini dalla natura rigogliosa e verdeggiante, distesa tra colli e vallate, a pochi chilometri dal mare, Mondaino è il classico borgo medievale sul confine tra due regioni in una zona dal passato turbolento, come denunciano rocca e cinta muraria.
Appena varcata la porta del paese ci si affaccia sulla bellissima ed elegante Piazza Maggiore, una esedra con portico neoclassico del XIX° secolo, familiarmente chiamata dagli abitanti “Piazza padella”, per la caratteristica forma a casseruola che assume con Via Roma.
La piazza, opera del geniale Francesco Cosci, architetto degli zar a San Pietroburgo è una delle più singolari e scenografiche del riminese.
Da visitare la settecentesca Chiesa di San Michele Arcangelo, il Museo Paleontologico ed il Museo di Maioliche Rinascimentali.
Palio del Daino
A Mondaino nel mese di agosto si svolge la rievocazione storica più coinvolgente e fedele delle terre malatestiane, riconosciuta tra i migliori appuntamenti del genere dal Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche: il “Palio del Daino”.
La kermesse ci trasporta nell’anno 1459 quando in seguito ai tumultuosi conflitti che animavano queste zone, Sigismondo Malatesta ed il Duca Federico da Montefeltro furono ospitati dal governatore della rocca Giovanni Muzzarelli per siglare un accordo di pace.
Si tratta di una minuziosa ricostruzione storica in cui si sfidano le contrade Contado, Borgo, Castello e Montebello, tra spettacoli con sbandieratori, trampolieri, combattenti, giullari, saltimbanchi e streghe.